Split payment 2019: regole per società e Pubblica Amministrazione

Split payment nuove regole 2019 ed obblighi per professionisti, società e Pubblica Amministrazione cosa cambia per la scissione pagamenti IVA e operazioni

Redazione
di Redazione
9 ottobre 2019 13:39
Split payment 2019: regole per società e Pubblica Amministrazione

Split payment nuove regole 2019: con il decreto del 27 giugno 2017, il Mef, è intervenuto a chiarire le nuove regole split payment IVA introdotte ed attuate dal DL 50/2017, cd Manovra Correttiva.

 

Sulla base di quanto previsto dal suddetto decreto in merito all’applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti Iva sono entrate in vigore dal 1° luglio 2017, le nuove regole split payment IVA per i professionisti e le  società che intrattengono rapporti economici con la Pubblica Amministrazione.

 

Le nuove disposizioni sullo split payment hanno coinvolto altri nuovi 29.000 soggetti, ora obbligati a trattenere, al momento del pagamento, l’Iva risultante dalla fattura emessa dal cedente o prestatore. 

 

Nel decreto Mef del 27 giugno 2017 pubblicato anche l’elenco soggetti obbligati allo split payment a partire dal 1° luglio.

Aggiornamento: per effetto del decreto Dignità è stato abolito lo split payment professionisti.

 

Split payment nuove regole 2019: cos'è cambiato?

A seguito della pubblicazione del decreto Mef 27 giugno 2017, sono entrate in vigore le nuove disposizioni previste per lo split payment scissione pagamenti IVA per gli operatori che operano con la Pubblica Amministrazione.

 

Con il decreto attuativo del MEF pertanto, sono state messe nero su bianco, le nuove regole split payment alle quali hanno dovuto adeguarsi, a partire dal 1° luglio 2017, anche i professionisti.

 

Lo split payment professionisti, è stata infatti una delle novità introdotte dal Governo Gentiloni con la Manovra Correttiva, al fine di ridurre il tax gap, ossia, la differenza tra l’Iva versata e l’IVA pagata da parte dei soggetti passivi. Per i professionisti, lo split payment è stato poi abolito dal governo Conte.

 

Presenti nel decreto, anche delle deroghe, fino al 16 dicembre 2017, al fine di permettere l’adeguamento alle nuove procedure di contabilizzazione IVA.

 

Split payment nuove regole: cos'è cambiato? Il decreto 27 giugno del mef, che attua le novità della scissione pagamenti IVA PA introdotte con la Manovra Correttiva, cambia:

  • le disposizioni contenute nel decreto 23 gennaio 2015, hanno previsto la possibilità per le PA e le società partecipate, di poter scegliere per l’esigibilità dell’IVA anticipata al momento della ricezione o registrazione della fattura;

  • le regole per la contabilizzazione dell’IVA: secondo le nuove modalità, in vigore dal 1° luglio 2017, le PA e le società che acquistano beni e servizi nell’esercizio di attività commerciali, debbano versare l’Iva all’Erario entro il 16 del mese successivo a quello in cui l’imposta diventa esigibile. Tale versamento IVA, va effettuato tramite modello F24 e indicando il relativo codice tributo e senza possibilità di compensazione. Resta ferma la possibilità di annotazione delle fatture nel registro fatture emesse in modo tale da far confluire l’IVA nel saldo delle liquidazioni periodiche Iva. L’eventuale acconto, sarà poi calcolato complessivamente comprendendo anche l’Imposta soggetta allo split payment.

Split payment nuove regole 2019: con l'entrata in vigore del decreto Dignità è stato ABOLITO lo Split payment professionisti.

 

Regole split payment, deroghe:

Come si evince da quanto detto finora, le nuove regole split payment introdotte nel 2017 che si applicano alle fatture emesse a partire dal 1° luglio con apposite deroghe Mef per consentire ai soggetti coinvolti dal nuovo obbligo, di potersi adeguare alle procedure contabili dell’Iva, non si applicano più a professionisti ma rimangono per società e PA.

 

Vediamo quali e per chi sono le deroghe split payment:

  • Per le Pubbliche Amministrazioni che devono applicare dal 1° luglio le nuove regole spalti payment, per le fatture emesse dal 1° luglio al 31 dicembre 2017, si deve far riferimento alle PA inserite nel conto economico consolidato individuato ISTAT nell’elenco pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 229 del 30 settembre 2017.

  • Per le fatture split payment il riferimento diventa, invece, l’elenco pubblicato dall’ISTAT nella Gazzetta Ufficiale entro il 30 settembre dell’anno precedente. 

  • Per le Società assimilate: per le fatture emesse dal 1° luglio 2017 fino al 31 dicembre 2017, lo split payment si applica alle società controllate o incluse nell’indice FTSE MIB che risultano tali alla data del 24 aprile 2017 (data di entrata in vigore del D.L. 50/2017). Per facilitare la loro individuazione, il Mef, ha provveduto a pubblicare sul suo sito ufficiale, i seguenti elenchi società controllate soggette allo split payment:

    • elenco PA inserite nel conto consolidato;

    • elenco delle società controllate di diritto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri e delle società controllate da queste ultime;

    • elenco delle società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri e delle società controllate da queste ultime;

    • elenco delle società controllate di diritto dalle regioni, province, città metropolitane, comuni, unioni di comuni e delle società controllate da queste ultime;

    • elenco delle società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa italiana. 

  • Va ricordato che tali elenchi sono provvisori, in quanto i soggetti interessati entro il 6 luglio 2017,  possono comunque inviare delle segnalazioni circa eventuali inclusioni od esclusioni. Per le operazioni fatturate dal 2018 in poi, invece, lo split payment trova applicazione per le società controllate o incluse nell’indice FTSE MIB che risultano tali alla data del 30 settembre precedente. Tali società saranno individuate con la pubblicazione, entro il successivo 20 ottobre, del relativo elenco provvisorio da parte del MEF. L’elenco definitivo delle società controllate, verrà poi pubblicato entro il 15 novembre di ciascun anno con effetti per l’anno successivo. 


Agevolazioni PA e società che applicano le nuove procedure split payment:

Al fine di consentire l’adeguamento alle nuove regole split payment il D.M. 27 giugno 2017, ha poi previsto:

  • per le PA che rientrano nelle nuove regole split payment: di poter accantonare l’IVA dovuta fino al 31 ottobre e di versarla poi entro il 16 novembre. 

  • per le società: possibilità di annotare le fatture, la cui esigibilità si verifichi dal 1° luglio al 30 novembre e di effettuare il versamento poi dell’imposta entro il 18 dicembre. 

Ai fini del calcolo dell’acconto Iva, invece viene stabilito che i soggetti passivi che applicano lo split, qualora utilizzino il metodo storico e la nuova modalità di versamento “separata”, debbano tener conto dell’Iva sugli acquisti assoggettati al meccanismo di scissione pagamenti divenuta esigibile nel mese di novembre, ovvero, nell’ipotesi di liquidazione trimestrale, nel terzo trimestre. 

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